NICOLA II ROMANOV. UN GOVERNANTE ONESTO TRAVOLTO DA POTERI INTERNAZIONALI
di Daniela Asaro Romanoff

Autore: Archpriest Andrew Phillips
Fonte: Orthodox England

 Le gravi colpe di Nicola II Romanov vanno attribuite alle sue qualità: bontà, generosità d'animo, gentilezza, lealtà, grande cultura, capacità di comprendere la gente. Si potrebbe controbbattere dicendo che era un autocrate, ma Nicola aveva fatto chiarezza con i suoi discorsi, spiegando in che modo avrebbe esercitato questo potere: completa dedizione alle necessità del popolo e della Nazione. Gli “strumenti di misura” europei e occidentali in genere sono inadatti per capire la Russia, anche e soprattutto la cosiddetta autocrazia dei Romanov. Un autocrate occidentale non avrebbe dato l'incarico di Primo Ministro ad un riformatore come Pyotr Stolypin.
Gli eventi rivoluzionari, che ebbero luogo durante il periodo in cui governò, erano già stati organizzati da tanto tempo e finanziati da vari Paesi stranieri, interessati a sconvolgere una Nazione che era la Terra dei Monasteri. Dava molto fastidio la religiosità del popolo e dei governanti, davano molto fastidio le idee socialdemocratiche dei Romanov, che erano state anche le idee dei Rurik, governanti della Russia per sette secoli. Disturbava un Paese che poteva creare danno ai nuovi poteri mondiali, specialmente a quelli economici.
Fin dall'antichità, quando negli altri Paesi, innanzi tutto europei, non c'era democrazia, in Russia la qualità della vita di ogni individuo era buona.
Furono gli stili di vita occidentali che andarono ad inquinare il rigore morale dei Romanov. Comunque, senza dubbio, la sconfitta di Napoleone determinò l'inizio delle ostilità nei confronti della Russia e dei Romanov. Dopo quella sconfitta ad opera della forza di carattere del popolo russo e del suo esercito, guidato dal generale Michail Illarionovič Goleniščev-Kutuzov e da Alessandro I Romanov, i nuovi poteri mondiali compresero quanto pericolosa potesse divenire l'influenza della Russia antimaterialista, religiosa, che dava importanza al fattore umano.
La “Santa Alleanza”, concepita e voluta soprattutto da Alessandro I Romanov per un'Europa unita secondo i principi cristiani, dando rilevanza agli individui, non piaceva affatto a chi portava avanti altri principi, fondati sul materialismo esasperato, su una società classista priva di qualsiasi spiritualità, adoratrice del dio quattrino.

Dopo settanta anni di dittatura sovietica, con tantissimi individui calpestati in nome di una collettività inesistente, possiamo davvero ricordare le profezie di San Serafino di Sarov. Questo Sant'uomo aveva profetizzato un tempo in cui avrebbero trionfato gli uomini fuori legge. Lo zar sarebbe stato ucciso assieme a tutta la sua famiglia.
Serafino scrisse una lettera, contenente le profezie, e lasciò detto di consegnarla allo zar che sarebbe stato presente a Sarov nel 1903. Nicola II si recò a Sarov in quell'anno per assistere alla cerimonia di canonizzazione di Serafino. La lettera gli venne consegnata. Pertanto Nicola II era perfettamente a conoscenza delle profezie che lo riguardavano. E' la storia di un Santo che si desidera raccontare quando si parla di questo zar così drammaticamente e volutamente incompreso.
Va inoltre ricordato che né la schiavitù né la servitù, che annullava l'essere umano, esistevano in Russia. Queste terribili realtà erano molto diffuse nei Paesi europei. Per adeguarsi allo stile di vita europeo, venne introdotta in Russia la servitù, non la schiavitù. Questa forma di potere oppressivo fu abolita duecento anni dopo, prima dell'abolizione negli Stati Uniti, Paese che di solito i libri di Storia citano spesso, definendolo un esempio di democrazia.

Ci si può chiedere se a qualcuno piacerebbe venir definito stupido e debole, credo proprio di no, anche se, vivendo in una società in cui la diffamazione è molto utilizzata, talvolta bisogna fare buon viso a cattivo gioco. Ebbene, Nicola II non era né stupido né tanto meno debole eppure tantissimi libri di Storia e studi storici con firme “autorevoli” lo definiscono così. E' logico ed evidente che per demolirlo non è stato sufficiente ucciderlo, ma fu anche necessario infangarne la memoria….
Durante il periodo in cui governò la Russia, Nicola II dovette fronteggiare guerre e problemi di ogni tipo, riuscì ad andare avanti e nominò come Primo ministro Pyotr Stolypin, che con le sue riforme portò il Paese ad una grande crescita economica, tanto che la Russia entrò a far parte dei cinque Paesi maggiormente sviluppati al mondo. Tutto questo, se lo consideriamo attentamente, ci dimostra che Nicola II non era affatto debole.
Va detto che la politica socialdemocratica di Stolypin e Nicola II non piaceva molto a parecchi nobili russi.

La nobiltà è sempre stata un grave fardello per chi governa, ricordiamo che in tempi più recenti il giovane re Baldovino del Belgio si sbarazzò della “corte salottiera”, è quanto voleva fare anche Nicola II. La zarina Alessandra si allontanò da certi ambienti di San Pietroburgo proprio perché aveva dei sani principi morali, non perché era isterica. Alessandra non interferì mai con le scelte politiche del marito, possiamo dedurlo dalle lettere private che lei e lo zar si scambiavano. Per denigrare Nicola II e tutta la sua famiglia fu molto utilizzata, e ancora adesso viene utilizzata la figura di Rasputin. Una certa nobiltà russa e agenti stranieri cercarono di corrompere Rasputin, gli davano molto denaro e lo facevano bere, per poi attribuirgli il vizio dell'alcool.
Rasputin visse in Siberia fino al 1914 e si recava a far visita alla famiglia Romanov solo quando lo zarevich era molto ammalato.
Per accusare Nicola II, si fa anche spesso riferimento alla moltitudine di gente che era accorsa al Campo di Chodynka, per vederlo dopo l'incoronazione, migliaia di persone morirono.
Cerchiamo di capire cosa accadde, leggendo la relazione del Conte Mario di Carpegna, che faceva parte della delegazione della Santa Sede, inviata a Mosca in occasione dell'incoronazione di Nicola II.
Il Conte ci spiega che qualche giorno dopo la cerimonia, la gente si recò a vedere il nuovo zar, anche per ricevere i tradizionali doni di buon auspicio: un bicchiere istoriato, un pezzo di tela, un rublo. Le persone, provenienti da tutta la Russia, avanzarono su un terreno interrotto da fossati, il Campo di Chodynka, prima che si potesse controllare l'imponente movimento della folla, migliaia di persone erano morte.
Il Conte di Carpegna ricevette l'incarico di prendere annotazioni ed appunti, per scrivere una relazione sull'incoronazione di Nicola II e tutte le altre cerimonie. La Cronaca è molto dettagliata, il Conte descrive come Nicola e Alessandra furono sconvolti a causa di quanto era accaduto e, malgrado questo infausto evento, si dovette proseguire con le cerimonie organizzate.
Sorge il dubbio che anche questa tragedia, sfruttata assai abilmente dai rivoluzionari, sia stata abbastanza “preparata”. Poi non fu possibile contenere la folla ... ma perché era stata “ condotta” in quel posto non accessibile? Tante persone erano arrivate da altre zone della Russia, non conoscevano Mosca, forse la folla fu “portata” in quel Campo dove c'erano i fossati….

Lo zar offrì a tutte le persone che avevano dei parenti feriti o deceduti in quella terribile circostanza una grande somma di denaro.
Purtroppo anche negli appunti del Conte di Carpegna, raccolti in seguito in un libro, si avverte in certe frasi la sua provenienza da un altro Paese, l'Italia, un Paese i cui centri di potere erano diffidenti e non volevano comprendere la Russia, la sua Storia e le tradizioni, è ovvio che in tale contesto i governanti russi venissero considerati da un punto di vista errato a causa della diffidenza, ma anche la profonda e preziosissima religione ortodossa incontrava molti pregiudizi italiani.
Va evidenziato e va evidenziato bene che fu Nicola II il primo governante a proporre a Le Hague il disarmo internazionale. L'ONU si ispirò a tante buone idee di Nicola II.

L'imperialismo giapponese, aiutato in modo subdolo da altri Paesi, attaccò la Russia improvvisamente nel 1904. L'esercito russo era impreparato a combattere quella guerra.
Quando ci si accinge a cercare di capire cosa davvero avvenne in Russia, durante gli anni del terrorismo e della rivoluzione, è impressionante dover comprendere come certi Paesi e i loro governanti possano venir facilmente spazzati via dalla forza politica e diffamatoria di tanti, troppi poteri più o meno occulti.
Un agente straniero, il frate Georgy Gapon, organizzò la famosa rivolta della “Domenica di sangue.” (22 gennaio 1905)
Gapon si ucccise l'anno dopo.

In quel giorno lo zar e tutta la sua famiglia si erano allontanati da San Pietroburgo per motivi di sicurezza, avevano subito un attentato tre settimane prima, e miracolosamente erano vivi.
Gapon raggruppò tante teste calde, bruciarono veicoli, danneggiarono negozi ed edifici, gli abitanti di San Pietroburgo erano spaventati, l'esercito tragicamente aprì il fuoco e uccise 92 persone, lo fece per difendere gli abitanti che si erano barricati in casa terrorizzati.
La propaganda occidentale fa sempre riferimento a migliaia di persone uccise e ovviamente il gruppo di fanatici, guidati da un agente straniero, diventa rappresentativo della città, logicamente non si dice che terrorizzò tutti gli abitanti.

E' molto eloquente quanto la zarina Alessandra annotò sul suo diario:” La folla sapeva che Nicky non era in città e che le truppe sarebbero state obbligate a sparare. San Pietroburgo è una città marcia.”
I libri storici evidenziano sempre che era stata organizzata la manifestazione, perché si desiderava consegnare allo zar una petizione e i rappresentanti di coloro che manifestavano volevano parlare con lui, ma Gapon sapeva che quel giorno lo zar non era a San Pietroburgo….
E' chiaro che si approfittò della sua assenza e del fatto che in caso di assenza dello zar, le forze dell'ordine sarebbero state costrette a sparare, quindi coloro che organizzarono la rivolta volevano portare la gente verso una situazione pericolosissima e si desiderava che accadesse il peggio, in questo modo sarebbe stato possibile denigrare ancor di più Nicola II.
Si ha il massimo rispetto per ciò che esprime il popolo, ma spesso, in quasi tutte le rivoluzioni, il popolo viene utilizzato. Il ministro Stolypin aveva dimostrato in breve tempo e concretamente di essere vicinissimo alla gente e al benessere dei lavoratori, se si continuò a distruggere il suo operato mascherandosi da rivoluzionari, ciò significa che chi manovrava quella rivolta non era di sicuro dalla parte della gente, c'erano dei poteri economici che volevano realizzare un nuovo ordine mondiale.
Abbastanza unici nel panorama internazionale, i Romanov non conquistarono un Paese attraverso guerre o intrighi, ma vennero eletti da un'assemblea popolare nel 1613. Gli elettori dovettero insistere parecchio affinché la madre di Michail, un ragazzo di sedici anni, non continuasse ad opporsi.
Boris Gudonov, intuendo che la grande forza spirituale dei Romanov avrebbe potuto trasformarli in pericolosi avversari politici, li fece rinchiudere nei Monasteri. Al momento dell'elezione madre e figlio si trovavano nel Monastero Ipatiev. Il padre Filarete era in un altro Monastero.

Siccome sono state tante le accuse nei confronti dei governanti russi, si vuole far presente che le peggiori persecuzioni contro gli ebrei non avvenero in Russia, ma nei Paesi europei. In Russia il governo si adoperò in ogni modo per difenderli e proteggerli dalle reazioni talvolta molto aggressive dei contadini locali.

Per la prima volta al mondo cominciarono ad essere approvate in Russia delle leggi a favore dei lavoratori. L'orario di lavoro non doveva superare le dieci ore giornaliere. Con il governo riformista di Stolypin i contadini diventarono proprietari terrieri. Lo zar stesso offrì 40 milioni di ettari delle sue proprietà.
Uno degli scopi che i poteri materialisti volevano raggiungere con la prima guerra mondiale era l'indebolimento e la divisione della Russia. Si doveva fermare un Paese che stava diventando così prospero. Soprattutto non si voleva che Costantinopoli, e probabilmente anche Antiochia e Gerusalemme, divenissero dei protettorati ortodossi russi, come lo zar desiderava.
La lealtà dello zar fu ricambiata con molta slealtà. Anziché aiutare la Nazione russa, molti Paesi aiutarono i bolscevichi.

La Canonizzazione dell'ultima famiglia Romanov esprime tutto quanto abbiamo riportato in questo articolo. Nel 2000 lo zar e la sua famiglia furono canonizzati dal Patriarca Alessio, come portatori di passione della Chiesa ortodossa russa. Nicola II e i suoi congiunti hanno interpretato il Cristianesimo fino al dono di sé come i primi Santi Martiri, pertanto dovrebbero essere una fonte di ispirazione per tutte le religioni cristiane.


Si ringrazia la Dott.ssa Daniela Asaro Romanoff per l'invio ed il permesso alla pubblicazione di questo articolo.


Documento inserito il 01/02/2014

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